sabato 2 settembre 2017

Luce

Quando verrà la luce forse non saprò più come accoglierla, e se sarà il caso la fisserò sino ad accecarmi, e ballerò nudo e pazzo sotto il sole infuocato, parlerò con i vivi ed i morti, e nutrendomi del sangue delle altrui donne prolungherò la mia agonia. E scorgo le gambe delle passanti, le vedo sbronze ed ubriache nelle notti senza luna. Immagino il loro profumo, ne assaporo l'aroma e mi nutro delle mie fantasie. Ma tracanno birra che è meglio, annacquo gli istinti fino ad assopirli, uccido la bestia che mi giace dentro, e incatenandola mi sento meglio, e la lascio dormire finché non tornerà per divorarmi. Sguazzo nella solitudine come un maiale nel fango, guardando gli angeli nel cielo mi illudo di poter volare anch'io, e mi fermo ad ammirarli, mi fermo e rincorro invano le carezze del loro dio. Osservo il silenzio della notte, solo qualche macchina passa per la via, come per sbaglio, mentre un ratto mi passeggia accanto alla ricerca di un pò di cibo e di un riparo dalle bestie che vivono nella luce. E la rabbia mi invade, non sto bene e non riesco più a scaldarmi. Ho freddo e vorrei dormire, ma non riesco. Buonanotte dio, e vaffanculo caro amico, prima o poi ti scrivo. Ciao.